Recensione di Veronica Montoneri
In un tempo che è il nostro tempo, ma che è pregno di misteriose reminiscenze di un significativo passato, si colloca il nuovo romanzo della poliedrica scrittrice Paola Maria Liotta, la quale, in questa ultima opera, ha trasposto tutta la propria vitale “pienezza dell’essere” nella protagonista Fiamma Fogliani, donna piena di talento e bellezza, oltreché pianista d’eccezione. Leggendo e divorando letteralmente le pagine di tale libro, si svelano al lettore nozioni di musica, che incarnano le emozioni immediate di Fiamma, autentica rivelazione nel settore della musica classica. Affiorano ovunque preziosismi linguistici, che l’amica scrittrice sfoggia sempre con il minimo sforzo, essendo, esse, parte del suo linguaggio colloquiale quotidiano: segno, questo, distintivo di una creazione letteraria che profuma di originalità, ben lontana da rifacimenti letterari, raccolte o ricopiature di testi di vario genere. Con Fiamma Fogliani, parimenti, ci troviamo di fronte alla freschezza di un personaggio che è l’immagine della vitalità, della creazione originale di un’artista che si reinventa ad ogni interpretazione, guidata dalle emozioni più varie, che le fanno da ispirazione.
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