Cade oggi una data particolare, ovvero il 150° anniversario della nascita di Luigi Pirandello.
Un’arte “Fuori di chiave”, la sua, aderente ad una visione magmatica e umoristica del reale, che attinge vette prodigiose di modernità persino nella valenza surreale delle ultime novelle, e sono, queste, tra i frutti più maturi di una produzione ampia, originale e, per così dire, centrifuga; un’arte, nella sostanza e nelle forme, rivoluzionaria per il panorama letterario e culturale italiano.
E, con Pirandello, come non ricordare tutta quella feconda letteratura siciliana che, dalle sponde di una presunta marginalità geografica, si protende verso nuovi scenari per l’universalità dei temi trattati e l’originalità delle tecniche letterarie sperimentate? Tra gli autori forse meno conosciuti citerò volentieri Pier Luigi Rosso di San Secondo e Stefano D’Arrigo, con buona pace della “buonanima di Mattia Pascal bibliotecario” che, di sicuro, ne salverebbe i testi, le felici divergenze, le fughe e i più pensosi smarrimenti nella biblioteca di un qualunque Monsignor Boccamazza.
A seguire, alcune sequenze del conferimento del Nobel per la Letteratura a Luigi Pirandello, durante la cerimonia di premiazione, tenutasi a Stoccolma, il 10 dicembre del 1934.
(Fotogrammi dell’Archivio Storico Luce)
2 Commenti
A 150 anni dalla sua nascita, Pirandello ci lascia una lezione tuttora attuale sul tema dell’identità e della ricerca dell’unità dell’essere, in un mondo sommerso da forme e da veli.
Una bellissima lezione, Silvana, nel perenne divenire dell’ESSERE.